Brunello di Montalcino: eccellenza toscana tra storia e tradizione
Il Brunello di Montalcino DOCG è un vino rosso toscano molto rinomato che viene prodotto da uve Sangiovese unicamente nell’omonimo paese di Montalcino, in provincia di Siena, in un’area abbastanza ristretta di 24 mila ettari. Fin dall’inizio della sua lunga storia, che nasce nel 1865, si è rivelato di elevata qualità e di forte prestigio, rappresentando un’eccellenza enologica italiana grazie alle rigide regole di produzione e all'unicità del territorio. Il “Brunello”, come viene comunemente chiamato quasi in “tono confidenziale”, è apprezzato dagli appassionati e dai cultori di vino di tutto il mondo e rappresenta un patrimonio enologico di inestimabile valore.
La carta d’identità del Brunello di Montalcino DOCG
Il quantitativo di 80 quintali di uva per ettaro di terreno è la resa massima del vitigno, mentre la resa vinicola è stabilità al 68%. Il Brunello di Montalcino è, per caratteristica, un vino “longevo” nel senso che pretende un meticoloso affinamento prima di raggiungere il suo massimo livello qualitativo. Sul mercato esistono bottiglie invecchiate anche di oltre 10 anni, mentre quelli che “sono maturati” per tre decenni raggiungono valutazioni commerciali elevatissime. Il Brunello deve avere un tasso alcolimetrico di almeno 12% con acidità minimo di 5 g/litro.
Una volta versato nel bicchiere, che deve essere preferibilmente grande e molto aperto, il vino presenta un colore rubino che però tende al granata qualora avesse alle spalle un importante invecchiamento.
Quello che colpisce maggiormente è il profumo: vivo, robusto, persistente e intenso e anche al palato si avvertono le medesime percezioni. I sommelier e gli assaggiatori più attenti percepiscono un sentore fruttato misto vanigliato con tracce di sottobosco e legno aromatico. La temperatura ideale per gustare questa tipologia di vino è compresa tra 18°C e 22°C ed è possibile la decantazione se si tratta di bottiglie d’annata, in modo che il vino possa prendere aria e depositare i residui sul fondo.
Gli abbinamenti del Brunello di Montalcino
Il vino Brunello è corposo e “pieno”. Per questo si sposa benissimo con piatti strutturati con carni rosse e selvaggina (volatili, come pure cervo, capriolo, lepre o cinghiale). Ottimo anche in abbinamento a salse intense con funghi o tartufi.
Il sapore e il rilascio al palato rendono il Brunello ideale per accompagnare formaggi stagionati e a pasta medio-dura, come ad esempio le tome stagionate o pecorino.
Per quanto riguarda i primi piatti, ragù e sughi di selvaggina rappresentano l’accoppiata ideale per gustare questo pregiato vino.
Brunello di Montalcino: un vino che profuma di pregio e storia
Tralasciando le varie curiosità dell’origine del nome del paese di Montalcino, è bene essere consapevoli che la vocazione vitivinicola del territorio è nota da oltre duemila anni. Nel periodo medievale si hanno testimonianze di produzione di un vino rosso “ma non in grande quantità” a testimonianza di una terra che è produttiva, ma su una superficie relativamente contenuta.
La nascita vera e propria del Brunello di Montalcino è risalente alla seconda metà dell’Ottocento, per merito di agricoltori del posto che “affinano” la produzione del vino lavorando una qualità di uva autoctona chiamata “Brunellino” e derivante dal Sangiovese Grosso. Subito si è palesata la capacità di questa qualità di vite di generare vini di grande pregio e predisposti all’invecchiamento.
Nel 1870 le prime bottiglie di Brunello vengono presentate a Siena a 5 anni dalla vendemmia, mentre l’affermazione avviene dieci anni dopo. Le cantine produttrici, da sempre, sono rimaste poche e ancor meno erano nel periodo post bellico. Nel 1966 il Brunello di Montalcino riceve la Denominazione di Origine Controllata (DOC), mentre nel 1980 si ha il passaggio a DOCG.
Oggi, tra le cantine più rinomate ci sono Salvioni, Poggio di Sotto Colle Massari, Casanova di Neri, Vigna Marrucheto Banfi, Franco Pacenti, tutte rigorosamente della zona.